• Pubblicata il
  • Autore: Gretatrav
  • Categoria: Racconti trav
Il mio primo travestimento - Chieti Trasgressiva
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Il mio primo travestimento - Chieti Trasgressiva

Un mese dopo l’incontro mattutino con pompa nel cesso del treno per Milano Centrale, dovevo per lavoro tornare a Brescia e dentro la mia testa pensavo a come trovare il modo di andare a Milano per rincontrare Kessia, ma soprattutto come scoparmi quel super-cazzone siliconato…insomma volevo finire quel lavoretto che avevo iniziato in treno.
Avevo una strana idea in mente, andare a farmi scopare vestita da troia, non lo avevo mai fatto prima; mi comprai delle semplici calze autoreggenti, un baby-doll e un reggiseno, tutto rigorosamente nero; nascosi il tutto dentro la mia valigetta, con la paura che mia moglie mi scoprisse.
A Brescia mi sbrigai il lavoro velocemente e con la testa già a Milano andai di corsa alla stazione dei treni, presi il treno verso mezzogiorno e dopo una quarantina di minuti arrivai a Milano Centrale.
Appena fuori dalla stazione la chiamo e mi dice di andare a trovarla, lei è in un appartamento vicinissimo alla stazione, prima di salire bevo qualcosa di forte al bar sotto per darmi coraggio e salgo.
Sono con il cuore in gola, quando entro nei condomini per andare a scopare con trans ho sempre una strana agitazione mista eccitazione, cammino per i corridoi in cerca della porta dell’appartamento come ipnotizzato, assente; entro lei è dietro la porta, quando chiude la porta mi sento sovrastato, ha delle zeppe alte almeno 12 centimetri, quindi lei supera l’1.90, ha un pareo e il reggiseno che a stento contiene quelle tettone, avrà una sesta, il cazzone non si vede, ce l’ha nascosta dietro le cosce.
Ripeto che lei non è molto femminile, anzi, con la luce del giorno ha un fisico piuttosto sul massiccio, quasi da scaricatore di porto, però ha quell’aria da gran troia mistress che mi fa eccitare alla grande.
Appena entrato mi bacia sulla guancia, sembra che non mi abbia riconosciuto, le spiego che sono quello della pompa fatta nel cesso del treno che la portava a Milano, lei allora sembra di ricordare, anche se devo riconfermare che sembra un po’ sciroccata, che non ci stia tanto con la testa; lei non mi chiede l’obolo, invece io le chiedo se posso vestirmi da donna lei sorpresa mi dice di spogliarmi lentamente davanti a lei seduta sul bordo del letto, mentre mi sfilo giacca e camicia, lei fa uscire il cazzone dalle cosce, dove era nascosto e inizia a masturbare il mostro lentamente, mi sfilo i pantaloni e resto nudo, ho già il cazzo in tiro, lei con voce da vecchia troia mi dice che sono proprio bello, che sarà uno spasso incularmi a sangue; sono un po’ spaventato, lei sembra invasata.Mi faccio allacciare il reggiseno, mi infilo impacciato le calze e


mi metto il baby-doll, lei continua a fissarmi con il boa in mano, mi sento molto strano, è la prima volta che indosso vestiti da donna!
Trovo il coraggio di chiederle un paio di scarpe con il tacco, me ne dà un paio di nere che mi stanno larghe e mi ordina di camminare avanti indietro per il monolocale, mi sento molto impacciato, ma dentro inizio a entrare nella mia nuova parte, la mia parte più femminile, quella da troia, quella che ho sempre sognato di essere fin da quando ho iniziato a vedere le prime riviste porno.
Da questo momento in poi io mi sono trasformato nella sua puttanella che obbedirà a tutti i suoi ordini e lei in una mistress, con l’aria da vecchia troia sfatta, che ha il compito di dominarmi e farmi sentire troia in tutto e per tutto.
Io non sono più io, sono un’altra persona, quella che diventerà GretaTravesta; come mi prendessi una vacanza dalla mia sessualità bisex ed entrassi in quella etero femminile, da troia porno-diva.
Iniziano le danze, lei si alza e si avvicina, è il doppio di me, mi mette tutta la sua lingua salivosa in bocca dicendomi che sono la sua fidanzatina, mi sento passiva; mentre limoniamo come ragazzini mi mette il boa in mano, inizio a masturbarglielo lentamente, ho gli occhi socchiusi come una ragazzina, sono già partita.
Molto più forte di me, mi fa stendere sul letto e mi raccoglie le gambe per aria e inizia a leccarmi il buco del culo, mi sbava il culo che è già un lago bollente e mi dice: “hai il buco del culo bello aperto puttanella, quanti ne hai già preso, quanti cazzi sono passati?” Io annuisco mugolando con la voce ansimante, ho una voglia pazzesca di prenderlo, lei si mette sopra iniziamo un 69 con soffocamento, lei mi schiaccia con il peso delle tettone e soprattutto mi spinge il cazzo in gola fino a soffocarmi, lei non mi tocca il cazzo, ma continua a leccarmi il culo che nel frattempo aveva due dita piantate dentro, mi allarga il culo che è un piacere; dopo si distende e vado sopra io, cerco di ingoiare tutto quel cazzone siliconato che è grossissimo, vomito saliva, sputo e ri-vomito saliva a litri, è tutto bagnato, spettacolare tenerlo in mano sembra un cazzo finto, un dildo, lei continua ad esplorarmi il culo con le dita, mi sento proprio troia.
Mi ordina di mettermi a pecorina con il culo bello alto e la faccia schiacciata sul letto, lei dietro mentre si infila un preservativo mi dice che adesso mi spaccherà il culo, che io implorerò di smettere, che goderò come una cagna; mi sembrava eterno il momento d’attesa, continuavo ad ansimare, non vedevo l’ora di sentirlo dentro, mi sembrava di avere la febbre da tanto in calore mi sentivo, avevo la febbre da cazzo.
Mi appoggia la cappella, io mi muovo attorno, come per risucchiarla, lei mi dice “sei pronta troia” ed inizia ad entrare lentamente ma con vigore, quel boa di silicone duro inizia a farsi strada dentro di me, mi sta aprendo in due, mi sta riempiendo, mi taglia il respiro, continua implacabile ad avanzare, finchè lei mi dice “adesso te lo metto tutto dentro”, me lo infila tutto di colpo cadendo con tutto il peso del suo corpo sul mio culo, lancio un urlo di dolore, lei sta ferma immobile, mi fa un male bestia, ma lei inizia ad aprirmi le chiappe e muoverle con le sue manone; il mio povero buco del culo inizia ad abituarsi a quelle dimensioni over-size e il dolore si trasforma in goduria; inizio a muovere il culo in circolo, per aprirmi meglio, per accogliere quella bestia come si merita, accoglierlo da troia.
Esce ed entra lentamente in tutta la sua lunghezza, mi insulta, mi da della puttanella, mi dice che si diverte vedere che espressioni di dolore-goduria faccio, più lei mi insulta, più mi sento troia e la incito a scoparmi il culo, “dai scopami il culo, fammi sentire tutto il tuo cazzone”. Comincia a scoparmi veloce e con sempre più forza, non reagisco più sono completamente dominata, passiva, colpi su colpi, sono ko come un pugile, mi sta rompendo, sgocciolo continuamente dal cazzo; ad un tratto, dopo una scarica di colpi pazzeschi, si ferma con il cazzo premuto il più possibile in fondo sul mio culo, cerco di allontanarla con le mani, ma lei mi gira completamente e mi fa stare a smorzacandela, mi dice “fammi vedere come ti muovi sopra il mio cazzo, puttanella”, inizio ad andare su e giù da quel palo, me lo sento in gola, ogni tanto mi da dei colpi di rinculo che mi fanno lanciare grida di dolore, mi stringe le chiappe, mi dalla sberle sul culo, mi sbatte come un tappeto, ho le gambe che tremano; sempre con quel cazzone infilato, mi rigira e inizia a scoparmi al missionario, non ce la faccio più inizio a menarmelo per sborrare, mi dice “vuoi che smetta, puttanella” e mentre la incito a scoparmi inizio a venire come una fontana, gridando e tremando a scatti, lei mi schiaccia le gambe tutte all’indietro e inizia a martellarmi come un treno, grido, cerco di divincolarmi, mi sta violentando, ma in un attimo di lucidità capisco che vuole venire, allora mi lascio rompere in due per farla finire; dopo pochi secondi che sembravano ore esce, si sfila il preservativo e masturbandosi inizia a sborrarmi addosso, con schizzi che mi prendono dappertutto.
Ero distrutta, il culo slabbrato, mi facevano male tutti i muscoli del corpo, mi ha praticamente spaccato.
Sono andata in bagno zoppicando, mentre mi facevo il bidè mi toccavo il buco del culo che non si chiudeva, restava aperto come un cratere, mi sentivo svuotata.
La scena di congedo era come un re-wind dell’inizio, con me che mi rivestivo da uomo e lei che si masturbava lentamente il boa già duro e mi diceva con un sorrisetto di soddisfazione che me lo aveva detto che mi avrebbe spaccato il culo e che avrei implorato di smettere, infatti mentre mi accompagna alla porta mi chiede se lo voglio ancora, rispondo che non mi sembra il caso e che mi ci vorrà una settimana per riprendermi, così la saluto con la promessa di rivederci, ma dopo quell’incontro non ci siamo più rivisti.


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18/06/2014 15:48

EMANUEL

TRAVESTITI DA DONNA DOVRESTI FARLO COME MESTIERE GUADAGNERESTI UN BEL PO----------------EMANUEL

08/06/2014 19:43

Camillo 2

dario, la tua risposta è talmente strampalata che solo la mia pazienza mi permette di darle ascolto.- 1°)E' notoriamente risaputo che Hitler vi avrebbe sterminati tutti.-2°) I miei non sono punti di svista, anzi e purtroppo, vedendovi bazzicare liberi comincio a maledire gli Americani, oggi non sareste in giro ad infestare le contrade.- 3°) Te ne intendi solo di culi e di cazzi e la tua previsione "che un giorno non lontano qualcuno scaccerà gli americani" è talmente schiocca che fa ridere i sassi. 4° e ultimo,devi rivedere il tuo ironico ringraziamento, informati da uno qualsiasi e dopo inginocchiati davanti ad una immagine sacra e ripeti GRAZIE AMERICANI GRAZIE TANTO. Ciao cula.

08/06/2014 07:13

dario

Grazie americani,per vostro merito massimo una personcina come lo è Camillo può esprimere liberamente i propri punti di svista,ciao Camillo ti rifarai di sicuro,verrà un giorno non lontano che qualcuno scaccerà gli americani,e magari sarai tu ,auguri.

07/06/2014 21:26

Camillo 2

dario...RINGRAZIA GLI AMERICANI.!!!

07/06/2014 06:20

dario

Bella storia,a parte la vestizione da donna ,e la stessa situazione che ho vissuto io con la prima trans ,ricordo ancora con piacere il suo cazzone di cui non ho potuto fare a meno per molto tempo.

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